giovedì 23 aprile 2015

Una lezione di Burlesque ironica: te la do io Dita Von Teese!


Tentazione. E’ questo il motivo.
La tentazione di provare e capire perché tante donne stanno scoprendo il burlesque.
Tentata dall’abbigliamento burlesque, dai corsetti colorati, con pizzi o piume.
Tentata dalle calze alla parigina.
Tentata dal trucco così appariscente.


Definire il Burlesque come una danza, è  troppo. Ma sicuramente si può dire che è un’arte da spettacolo, che chiede molta cura dei particolari.
Devi essere brava a curare i tuoi costumi, (vanno tenuti sempre in perfetto ordine e controllate tutte le cuciture), a curare il trucco e i capelli, e devi avere una notevole agilità nel ballo; perciò possedere le basi di danza classica, o modern jazz, aiuta tantissimo.


Ma il punto forte del Burlesque è il personaggio che vuoi essere, sentirlo sulla pelle e dargli vita sul palcoscenico, renderlo  reale, senza provare timidezza per il tuo corpo.
Credetemi, devi avere molta sicurezza in quello che fai.


Una osservazione: il burlesque non è uno stripshow, anche se “strizza l’occhio” allo spogliarello, l’arte burlesque non arriva fino in fondo.
E’ fatto di movenze sensuali e ammiccanti, che diventano  una coreografia di ballo.


Così l’altra sera, grazie ad un’amica che mi aveva regalato un invito di prova, sono andata ad una scuola di danza per provare una lezione di burlesque.


Entrata nello spogliatoio, rimango un po’ delusa; pensavo già di vedere chissà che persone particolari. C’erano ragazze che si stavano cambiando per indossare una semplice tutina felpata e scarpe con tacchetto da tango, tutte con i capelli legati a coda, o con una fascia. Niente colori sgargianti e paillettes luccicanti.
Mentre mi cambiavo, ho sbirciato negli armadietti aperti, sperando di vedere qualche corsetto rosso attaccato ad una stampella, o mascherina “occhi di gatto” appesa a qualche gancio, ma nulla.


All’ora x del corso, mi sono avviata con le altre nella sala da ballo, notando che ognuna di loro portava una borsa in mano. Io invece avevo la fedele bottiglia d’acqua e fazzoletti per la mia allergia primaverile.


L’insegnante entra dopo di noi, una donna sulla quarantina, vestita con una tutina aderente in velluto nero cangiante: fantastica!  Alta, con occhi enormi e fisico da urlo.


“Ok vagazze buonaseva! Facciamo un po’ di stetching per viscaldavci, poi iniziamo la sevie di passi”  (caspiterina! non solo è bella, ha anche la erre francese…:))


Eseguo gli esercizi di riscaldamento, copiando dalle altre e pensando “uff! quando inizia il burlesque?”
Dopo dieci minuti, l’insegnante si dirige verso un grosso impianto stereo, preme un tasto e la sala è inondata dalla musica di “Hit’ Em Up Style!”. Lei  si mette davanti allo specchio della sala con  tutte noi dietro.  “Fovza vagazze, cominciamo la sequenza base”


La sequenza base è una serie di rotazione del bacino, piegamenti sulle gambe fino quasi ad arrivare a terra, accompagnato da movimenti di spalle e braccia morbide ondeggianti.
Tutte eseguono con estrema grazia e sensualità i movimenti... Tutte, tranne me, ovviamente! La mia sequenza è una accozzaglia di movimenti rotatori e ondeggiamenti che mi fanno quasi perdere l’equilibrio, stile “elefante in un negozio di cristalli”.


Ma non finisce qui. L’insegnante chiede ad alta voce, superando la musica in sala, di prendere il proprio armamentario.
Ecco perché avevano tutte una borsa!
Le  ragazze tirano fuori boa di piume colorate, qualcuna un cappello a cilindro con piume nere sopra, altre cappelli a veletta, chi una gonnellina di paillettes e veli… Improvvisamente sono in mezzo ad un vero e proprio show.
Ognuna interpreta liberamente il suo personaggio sulle note della musica. L’insegnante le guarda una alla volta, dando loro consigli o suggerimenti sui movimenti più adatti, creando coreografie diverse in base al costume indossato.
Poi si dirige verso di me e mi chiede se ho qualcosa anch’io. Purtroppo no.
“Pvendi questo tesovo!” e mi passa un cilindro con piume rosse sul davanti. “Ispivati alla musica, sentila addosso e muoviti. Ti do io qualche passo pev iniziave”.

Fai un paio di passi avanti a petto in fuori e poi ..bam! fuori il fianco a destra.
Altro passo e ..bam! fuori il fianco a sinistra.
Ondeggia un po’ sulle gambe, ecco, e ora fai un mezzo giro e torna indietro di cinque passi e poi ..bam!  Fianco sinistro fuori e ti giri solo col busto a guardare dietro.
La sequenza è veramente sensuale, solo che non sono così sciolta, la mia timidezza non mi fa fare un bel “..bam - fianco fuori”.
“Tvanquilla, succede alla pvima lezione, devi pvendeve sicuvezza”


Le altre intanto si muovono come se non avessero fatto altro nella vita. Rimango a bocca aperta per l’ammirazione. Quelle che sembravano - secondo la mia opinione - persone molto  riservate, stanno dimostrando invece di essere sensuali, e anche agili.
I colori dei loro cappelli, velette, piume si confondono in un’unica armonia sexy, ma ironica allo stesso tempo.
Mi scopro a sorridere e ad osservare che si stanno divertendo a fare il burlesque!
E’ vero: devi sentirti sicura di te stessa, devi sentirti sexy e i movimenti vengono da soli.


Cambia la musica, ora in sala si balla sulle note di I’m a good girl”, ma io non partecipo, l’insegnante mi porta davanti ad una toletta con uno specchio enorme. Sulla mensola una miriade di pennelli, matite colorate per occhi e labbra.
“Una cosa importante per il burlesque è il make-up, devi tirar fuori la donna che vuoi essere. Sai truccarti?”
Insomma… usare un fondo tinta e un fard si, ma con l’eyeliner e il mascara sono un perfetto disastro.


“Ti faccio vedere, tu copia”. Prende una matita nera e inizia a disegnare il contorno degli occhi. La imito, anch’io faccio la stessa cosa.
Ora con un piccolo pennello con punta gommosa, lei inizia a sfumare il contorno occhi per creare l’effetto “smoky”. Anch’io faccio la stessa cosa.
Poi prende un pennello enorme e morbidissimo, lo tuffa in un vasetto color rosso e lo spolvera sugli zigomi. Anch’io faccio come lei.
Alla fine ci guardiamo allo specchio per vedere il risultato: lei bellissima, io un panda innamorato in cerca di adozione…


La lezione purtroppo finisce. Mi dirigo verso lo spogliatoio, cambiandomi in mezzo ad una nuvola di oggetti piumosi e velette leggere.
Fuori è già sera, sto andando verso casa con i miei occhi “smoky”.  

Burlesque è fatto di tanta ironia!


Qualcuno si gira a guardarmi e sorride.

E ti credo: chi ha mai visto un panda camminare in città?






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