martedì 27 marzo 2012

non vi sento

Inizia un'altra giornata, e con un bel malditesta già al risveglio. MI trascino in cucina e quasi stesa sul tavolo attendo che la moka faccia il suo lavoro. Fortunatamente l'odore mi fa già sentire meglio, bevendo il caffé caldo sembra che il dolore che si allenta.  Riesco comunque ad uscire in tempo per acchiappare il bus, e arrivare al lavoro all'ora esatta. Ma come arrivo e vado ad aprire la porta dell'ufficio, già arriva con faccia lunga e incazzata il collega del primo turno. Neanche mi saluta, attacca subito con voce alta a raccontarmi le telefonate dei primi clienti mattutini e delle difficoltà che ci sono sull'arrivo di alcuni materiali. Lo ascolto, ma senza partecipazione: devo arrivare fino alla sera, le ore lavorative sono tante, non voglio sprecare energia già subito. Ma non faccio in tempo ad accendere il pc che ecco arrivare gli altri due colleghi; anche loro hanno da lamentarsi e iniziano già a lasciarmi appunti sulla scrivania su cose che devo fare.  Il boss non è da meno, si unisce al coro delle voci. Possibile che nessuno ha la buona educazione di parlare a voce normale? (A parte poi dire almeno buongiorno, ma a quello ci sono ormai abituata). In pochi minuti la mia stanza, già abbastanza piccola, è un coro di lamentele e voci che si alzano di tono, perché ognuno cerca di dire la sua, ma senza ascoltare cosa dice l'altro, infatti ognuno sta  parlando per conto proprio, senza un filo logico del discorso. Ho la testa che comincia un'altra volta a far male. Respiro profondamente, chiudo gli occhi come se volessi scacciare via tutto il mondo davanti a me. e comincio a dire dentro di me: "Anche se urlate non vi sto a sentire, no, no. Non vi sento!" e improvvisamente ecco fatto! I colleghi continuano a parlare a voce alta, ma si avviano verso l'uscita, e finalmente resto sola, con uma miriade di appunti sulla scrivania. Non importa, mentre comincio ad organizzare la giornata,  penso dentro di me "Non urlate, non vi sento". Oggi sarà il motto! Chissà se funziona anche con il telefono...

martedì 6 marzo 2012

le amiche sposate

Indubbiamente è difficile trovare la tua anima gemella, figuriamoci poi alla mia età di 5.0!!
Oltretutto sei anche circondata da amiche singles il cui unico obiettivo è quella di accasarti..Inutil, non c’è scampo; non c’è niente di più temibile di una amica che ha in testa un piano per farti sposare. E infatti, eccola che un giorno mi butta lì un “ho un amico che sta organizzando un’uscita a cena ad un locale nuovo” -(io) “Uh, posso venire anch’io?” - (Amica) “Ma ceeeerto.!” e mi spara un sorriso a ...62 denti bianchi! oddiomio! e capisco che c’è qualcosa.
“Avanti, spara! chi è?” - (amica) “Senti, è un tipo fichissimo, vedrai ti piacerà!”.
E così mi ritrovo una sera a truccarmi gli occhi, a guardare se il vestito non fa grinze sulla pancia, a controllare nervosamente i collant.
Come entro nel locale, lui mi individua subito come un radar, effettivamente è un bel tipo, alto e molto “griffato”, si presenta con una bella stretta di mano, e mi guida al tavolo. Imbarazzo iniziale, che odio maledettamente. Di solito ho buona chiacchera, però accidenti, in queste occasione mi blocco. Fortunamente arriva anche la mia amica con marito. La conversazione riprende. Ma dopo un po’ noto che è troppo … fichissimo. Ogni volta che parla agita le braccia, in modo da far scendere sul polso ben in vista un rolex. Quando accenna a qualche viaggio, deve aggiungere anche quanto ha pagato. Insomma, tanta scena, ma poca sostanza. Sottolineare ogni volta quanto spendi non mi sembra che sia gentile  nei confronti degli altri, primo perché nessuno te lo ha chiesto, secondo sembra che stai più sponsorizzando il tuo portafoglio, che l’esperienza fatta in luoghi particolari. Comunque si prosegue con le ordinazioni, ovviamente il vino lo sceglie lui. E ovviamente anche qui arriva la battuta: “se costa così tanto, sicuramente è buono!” - uffa. Non siamo neanche a metà serata che già sto cominciando a pensare a chi cavolo me lo ha fatto fare!! Ma perché mi faccio sempre coiinvolgere? Non parlo quasi più, ma loro continuano a conversare tranquillamente, mi sento fuori luogo, una sensazione che non sopporto. Ma quando arriva una cameriera, molto carina, e con tanto di scollatura, che serve i piatti, lui comincia a fissare il seno. Mi viene da ridere: è ora di dare un po’ di pepe alla serata. Anche la mia amica con il marito notano il suo sguardo fisso sulla ragazza, e dopo che si è allontanata, lui commenta: “Caspita!”, e io “Si l’ho notato come la fissavi!”- Lui mi guarda con stupore e si affretta a dire: “Intendevo come ci ha servito velocemente i piatti!” - (io) “Si certo, guarda che ho notato dove era posato il tuo sguardo!” e rido, ma a lui non piace questa mia affermazione e francamente ci godo anche un po’. Gli da fastidio!. Fantastico: dar fastidio alle persone che non mi piacciono è il mio divertimento preferito. Lui: “Non gli stavo fissando le tette!!”, io: “Oh no, no, infatti! Erano loro che fissavano te!”, una risata generale arriva anche dagli altri. Lui ci guarda, non parla, forse sono riuscita a “pizzicarlo” in qualche modo. Ma la conversazione riprende tra me e la mia amica. Lui ogni tanto fa qualche cenno di affermazione con la testa tanto per far vedere che partecipa. Ma finalmente poi la cena finisce. Una volta fuori dal locale, non vedo l’ora di andarmene a casa. Saluto i miei amici e lui, che mi fa:”Ci scambiamo i cellulari?” frase sbagliata, perché ovviamente voleva dire di scambiarci i numeri di telefono, ma non resisto e gli rispondo: “No grazie, mi piace questo cellulare che ho!” e mi avvio alla macchina. Per fortuna la serata è finita!