sabato 18 febbraio 2012

Onda che arriva

Già dal risveglio vengo sommersa da un’ondata di ricordi. Anche gustando il caffè caldo, assaporando lentamente il suo aroma, non riesco a fermare l’onda.
Ci sono dei giorni che i ricordi sono pronti lì ad aggredirti alle spalle, e ti rimangono addosso come una seconda pelle.
Fuori c’è il sole, la giornata si preannuncia mite. Apro tutte le finestre e faccio entrare la luce come una benedizione, voglio vedere i giochi di luce delle finestre di fronte che si disegnano sulle pareti.
Sento l’aria fresca, ma piacevole che entra nelle stanze, accendo lo stereo e metto su un cd di Dionne Warwick. La sua voce già riscalda. Ma i ricordi non vogliono saperne. Restano sempre lì, attaccati alle spalle. Istintivamente sento che curvo la schiena.
Comincio allora a seguire le parole di Dionne, canto sotto la sua voce. Non voglio pensare ai ricordi che ho attaccati addosso. Mi scrollo continuamente, è un istinto primordiale. Mi difendo da loro.
Passo davanti ai vetri delle finestre finalmente puliti, e mi vedo riflessa. Anche se la mia immagine non perfetta, riconosco lo sguardo teso e mi accorgo di avere infatti le spalle curve.
Basta. Non voglio sentirmi così, tanto i ricordi saranno sempre lì. Allora tiro su i capelli, mi faccio subito una doccia e corro a vestirmi. Apro l’armadio, davanti a me una parata di vestiti e capi solo di colori scuri, li scorro via tutti da una parte. Oggi non voglio i colori scuri dell’inverno, ci sono i ricordi addosso a me, sono già scuri. Faccio correre la mano sulle stampelle e arrivo fino alla parte estrema e prendo un vestito colorato, sopra poi indosserò un soprabito chiaro.
Eccomi pronta. C’è il sole oggi, voglio essere come nuova. Oggi desidero che questa onda si fermi lontano. So che questo desiderio sarà difficile realizzarlo, come un Babbo natale incastrato nel camino, ma ci proverò. E ci riproverò ancora, fino a quando rivedrò le spalle dritte contro il vento.
Buona giornata..


venerdì 17 febbraio 2012

Una single non si preoccupa

Indubbiamente è difficile trovare la tua anima gemella, figuriamoci poi alla mia età di 5.0!!
Oltretutto sei anche circondata da amiche singles il cui unico obiettivo è quella di accasarti..Inutil, non c’è scampo; non c’è niente di più temibile di una amica che ha in testa un piano per farti sposare. E infatti, eccola che un giorno mi butta lì un “ho un amico che sta organizzando un’uscita a cena ad un locale nuovo” -(io) “Uh, posso venire anch’io?” - (Amica) “Ma ceeeerto.!” e mi spara un sorriso a ...62 denti bianchi! oddiomio! e capisco che c’è qualcosa.
“Avanti, spara! chi è?” - (amica) “Senti, è un tipo fichissimo, vedrai ti piacerà!”.
E così mi ritrovo una sera a truccarmi gli occhi, a guardare se il vestito non fa grinze sulla pancia, a controllare nervosamente i collant.
Come entro nel locale, lui mi individua subito come un radar, effettivamente è un bel tipo, alto e molto “griffato”, si presenta con una bella stretta di mano, e mi guida al tavolo. Imbarazzo iniziale, che odio maledettamente. Di solito ho buona chiacchera, però accidenti, in queste occasione mi blocco. Fortunamente arriva anche la mia amica con marito. La conversazione riprende. Ma dopo un po’ noto che è troppo … fichissimo. Ogni volta che parla agita le braccia, in modo da far scendere sul polso ben in vista un rolex. Quando accenna a qualche viaggio, deve aggiungere anche quanto ha pagato. Insomma, tanta scena, ma poca sostanza. Sottolineare ogni volta quanto spendi non mi sembra che sia gentile  nei confronti degli altri, primo perché nessuno te lo ha chiesto, secondo sembra che stai più sponsorizzando il tuo portafoglio, che l’esperienza fatta in luoghi particolari. Comunque si prosegue con le ordinazioni, ovviamente il vino lo sceglie lui. E ovviamente anche qui arriva la battuta: “se costa così tanto, sicuramente è buono!” - uffa. Non siamo neanche a metà serata che già sto cominciando a pensare a chi cavolo me lo ha fatto fare!! Ma perché mi faccio sempre coiinvolgere? Non parlo quasi più, ma loro continuano a conversare tranquillamente, mi sento fuori luogo, una sensazione che non sopporto. Ma quando arriva una cameriera, molto carina, e con tanto di scollatura, che serve i piatti, lui comincia a fissare il seno. Mi viene da ridere: è ora di dare un po’ di pepe alla serata. Anche la mia amica con il marito notano il suo sguardo fisso sulla ragazza, e dopo che si è allontanata, lui commenta: “Caspita!”, e io “Si l’ho notato come la fissavi!”- Lui mi guarda con stupore e si affretta a dire: “Intendevo come ci ha servito velocemente i piatti!” - (io) “Si certo, guarda che ho notato dove era posato il tuo sguardo!” e rido, ma a lui non piace questa mia affermazione e francamente ci godo anche un po’. Gli da fastidio!. Fantastico: dar fastidio alle persone che non mi piacciono è il mio divertimento preferito. Lui: “Non gli stavo fissando le tette!!”, io: “Oh no, no, infatti! Erano loro che fissavano te!”, una risata generale arriva anche dagli altri. Lui ci guarda, non parla, forse sono riuscita a “pizzicarlo” in qualche modo. Ma la conversazione riprende tra me e la mia amica. Lui ogni tanto fa qualche cenno di affermazione con la testa tanto per far vedere che partecipa. Ma finalmente poi la cena finisce. Una volta fuori dal locale, non vedo l’ora di andarmene a casa. Saluto i miei amici e lui, che mi fa:”Ci scambiamo i cellulari?” frase sbagliata, perché ovviamente voleva dire di scambiarci i numeri di telefono, ma non resisto e gli rispondo: “No grazie, mi piace questo cellulare che ho!” e mi avvio alla macchina. Per fortuna la serata è finita!