martedì 17 settembre 2013

Autunno: propositi per iniziare..

Ricominciare in autunno per me vuol dire fare visite mediche e controlli…quello che io chiamo scherzando fare il tagliando!
E così che mi ritrovo seduta nello studio di un neurologo per un problema di cervicale. “Mah.. si… possiamo dire che lei soffre di un dolore neuropatico muscolo tensivo” cioè soffro di una somatizzazione? Domando. “No, non è esattamente una somatizzazione.” E  giù una serie di paroloni per spiegarmi la differenza. Non capisco nulla, ma annuisco sperando di avere una espressione intelligente.
“Prego si alzi, ecco. Adesso unisca i piedi, braccia tese in avanti e chiuda gli occhi. Resti ferma!” Eseguo tutto, sento che oscillo verso destra, ma riesco a trattenermi in piedi. “Bene. Ora  si pieghi fino a toccare i piedi e ritorni su a schiena rigida”. Ok, e sento che con la mano tasta la spina dorsale. “Bene, può risedersi” Ho superato le prove? Vedo che silenziosamente mi prescrive un farmaco sul suo ricettario, poi mi guarda e mi dice: “E’ importante che lei torni a rifare attività sportiva. Soprattutto curare la fascia addominale e dorsale. Nel frattempo faccia attenzione a quando cammina.”  Mi dice in modo di avvertimento. Perché come dovrei camminare gli chiedo. “Le faccio vedere”. Si alza con il camice bianco svolazzante ai suoi lati, come se fosse Batman in versione ospedaliera. “Dunque lei ha il bacino leggermente ruotato a sinistra, ecco perché ha il piede destro che va fuori, più del sinistro. Inoltre ha un principio di cifosi sacrale. Perciò lei deve camminare gettando la gamba destra più forte in avanti, portando il piedi verso l’interno e contraendo gli addominali per stendere la parte dorsale della schiena e – importante! – devo imparare a respirare con l’addome, non con il petto! Provi!” Provo, sembro un manichino, “Si aiuti con il ritmo delle braccia, ecco così” adesso sembro un manichino scemo. Resto perplessa però sulle manovre: posso respirare prima con l’addome e poi contrarre, oppure tutto allo stesso tempo? “Ma certo! Può fare una cosa alla volta o tutto insieme!” non capisce la battuta, fa nulla: è un neurologo, è per gente seria!
Esco dallo studio un po’ giù di morale. In un’ora mi sono sentita dire che ho un corpo da ristrutturare ed è pure storto. Inizio però subito a camminare come mi è stato spiegato. Ok, ce la posso fare. Guarda che brava che sono! Respiro e contraggo l’addome, giro i piedi. Adesso forzo la camminata, gettando bene le gambe avanti, soprattutto la destra. Sono talmente presa che aumento il ritmo dell’andatura. Ecco! Dai forza! E mentre giro l’angolo della strada, concentrata nella postura, passo un ragazzo sopra ad un motorino e mi urla: “Ahò! Ma che t’ha chiamato l’esercito?” e scappa via ridendo. Ma scoppio a ridere anch’io. Approfitto per entrare in una pasticceria buonissima del quartiere, mi prendo un bel cono gelato. Tornerò in palestra perché per me è salute. Chi se ne importa se sono storta: quelle “storture” fanno parte di me, sono segni che ho vissuto.