domenica 20 maggio 2012

valle a capire le donne!

Inutile parlare o tentare di farlo ridere, non va. E’ sera e mio nipote si ferma da me; sto preparando la cena: pasta con pomodoro e basilico e bistecca con patatine fritte.
Ha il viso imbronciato, sul quale leggo “Closed”. Decido di non punzecchiarlo; ogni tanto gli offro un pezzetto di pane con il sugo sopra, oppure con un po’ di pasta di olive. Li prende e li mangia con soddisfazione, ma nel silenzio totale.
Finalmente è tutto pronto e porto a tavola i piatti, la tele è già accesa. Tra un boccone e un altro, vedo che si “scioglie” un po’, accenna anche a un sorriso.
“Sai? sono un po’ di giorni che litighiamo” ecco il motivo del silenzio: la sua lei!
“Che succede?” e lì attacca a parlare come una valanga. “Insomma lei vuole che ogni tanto - solo ogni tanto - indossassi un paio di jeans con qualche camicia e non sempre la solita tuta sportiva, ma come faccio poi se voglio andare agli allenamenti all’improvviso?; Poi mi dice sempre che ha voglia di fare qualche chiaccherata, parlare di progetti per il futuro; che vorrebbe anche andare a passeggio oppure andare al cinema; ma come faccio? io devo prima studiare, poi ho gli allenamenti di calcio, poi ho le partite... L’altra domenica è venuta a vedermi giocare, stava lì seduta da parte e  dopo un po’, stava con il muso, e non parlava con nessuno, uffa!”
Io lo ascolto senza interromperlo,. “..poi non le piace giocare con la playstation, qualche volta ci ha provato, e pensa! Mi ha pure battuto! Ma mi ha detto che giocarci sempre è da stupidi”
“Ma non c’è qualcosa che potete fare insieme e che piace a tutti e due? Ad esempio un film al cinema?” Lui giocherella con la forchetta nel piatto: “Uhmm, si mi piace andare al cinema” – “Bene, allora prova a suggerire un film da vedere, proponi anche tu qualcosa da fare che piace a lei; magari può essere divertente!”
Rimane ancora imbronciato. Gli spingo sotto il naso una coppa di gelato con cioccolato e nocciola, sperando di strappargli un sorriso oppure farlo parlare di più.
La tele ci bombarda intanto con la pubblicità, ecco che passa la solita farsa della famiglia felice del Mulino Bianco, (cribbio! Cosa darei per buttargli giù quel mulino del cavolo!), poi quella del bambino iperattivo e felice grazie alla merendina messa nello zainetto da una mamma perfettamente pettinata e truccata stile acqua e sapone, contentissima di stare in una cucina perfetta e superaccessoriata. Inizia un film, mi alzo e porto via tutto dal tavolo. Lui mi da una mano a pulire in cucina, noto che ora è meno imbronciato, meno male!. “Zia ma alle donne il calcio proprio non piace affatto? Io non capisco perché? Lei mi dice che è un gioco proprio stupido, tutta quella gente in campo che insegue un pallone per portarlo da una parte all’altra…” – “No, non tutte le donne! A me il calcio piace, lo sai no? Ho anche l’abbonamento ai programmi sportivi. E’ solo che lei non è amante di questo sport, tutto qui!” mi guarda sorpreso e mi fa:" E’ vero! A te piace guardare le partite di calcio! Hai ragione; ci sono delle donne che piace guardare le partite”. Finalmente finiamo di pulire, ci sprofondiamo nelle poltrone e mentre inizia la sigla del film, sento lui tutto serio che fa: “Eh zia! Domani le dico che a te piace il calcio; chissà magari cambia idea!” – “Ok!” e gli scompiglio i capelli morbidi sulla fronte.
Ecco: così domani per lei ci saranno due stupidi, e non più uno solo!