martedì 29 gennaio 2013

seguo..

Ti seguo. Ti seguo con il pensiero, Ti seguo nei gesti che faccio tutti i giorni. 
Sono sempre gli stessi gesti, che ripeto per scaramanzia;.la certezza di compierli metodicamente mi aiuta a tenere il controllo della mia vita, è come  tenere a distanza momenti peggiori. 
Sento la mancanza di te. Ma ci sono abituata. Sono un animale abitudinario.
Ma vivo, respiro l'aria attorno a me. E quando sento un odore, allora sento il ricordo che riaffiora. L'olfatto è il  mio senso della memoria.
Forse finirà tutto questo. Finirò di ricordare. Finirà tutto. Allora saprò se ho vinto io o nessuno... 

sabato 26 gennaio 2013

Niente per i gatti


In una giornata fredda,  niente di meglio che stare al sole durante la pausa pranzo. Di solito mi rifugio presso un bar che ha i tavolini all’aperto su uno spazio grande. Ho già ordinato il caffè e ho il viso rivolto verso il sole. Anche altre persone hanno avuto la mia idea, oggi sono occupati quasi tutti i posti. La mia curiosità cade su un uomo che sta leggendo un giornale seduto ad un tavolino poco più avanti al mio. Ha il viso corrucciato, dovrebbe avere un sessantina d’anni di età, a giudicare dai suoi capelli ormai brizzolati e le rughette  sul viso. Quello che mi colpisce di più è il suo scuotere la testa mentre legge, e pronunciare una frase tipicamente romanesca che mi riporta indietro nel tempo. “non c’è trippa per gatti!”. Mi viene quasi da ridere, era tanto tempo che non sentivo questa frase!.

La diceva spesso mia nonna, quando stavo da lei il pomeriggio dopo i compiti di scuola. Io finalmente potevo guardare la televisione, e lei si godeva un momento di pace per leggere il giornale. Mi sembra ancora di vederla là, seduta al tavolo centrale della cucina, con la finestra alta e grande da illuminare tutto l’ambiente. Ricordo che solitamente nel periodo estivo vestiva sempre di bianco “perché non da caldo”, i suoi i capelli bianchi come la neve, ma ancora ben folti, erano raccolti dietro la nuca. Apriva il giornale sul tavolo, lo spiegava sempre per bene con le mani, poi poggiava la testa di lato sulla mano, col braccio e gomito poggiato a bordo del tavolo,  con l’altra mano voltava lentamente le pagine. Allora capitava che scuoteva la testa (soprattutto quando leggeva la parte politica), sospirava e alzava gli occhi verso di me, dicendomi “eh tesoro mio! Con questi qui che ci governano non c’è trippa per gatti!” Dalla sala del televisore io le rispondevo “Nonna ma che vuol dire?” e lei di rimando rideva e rispondeva che per i più poveri non c’era nulla di buono. A quei tempi non capivo la sua battuta, mi faceva solo immaginare il gatto della vicina di casa, che era grosso come un….vitello, e che forse era così proprio perché mangiava troppa trippa. Era anche molto scontroso! Per un po’ di tempo mi ritrovai anche a controllare la sua ciotola, piazzata quasi sempre al primo gradino della scala condominiale, per vedere se c’era la trippa, chissà? Magari se gli toglievo la ciotola forse nonna non si sarebbe più lamentata! Come erano complicati gli adulti!

Ovviamente crescendo i giudizi cambiano, e… pure i gatti. Però ricordare ancora quella sua espressione, in quella cucina piena di luce e di odore di pane fatto in casa, non la scorderò mai.

Mi alzo, è quasi ora di rientrare al lavoro. Nell’andar via passo vicino all’uomo, gli sorrido e gli dico: “Eh! Non c’è trippa per gatti!” Lui alza lo sguardo verso di me e mi sorride divertito: “la signora è romana come me?” – “Si” gli rispondo. E mi incammino lentamente (molto lentamente !) verso l’ufficio. “Ciao nonna!” vorrei dirle se fosse in ascolto: “..oggi non chiedermi novità. Le cose non sono affatto cambiate rispetto a tuoi tempi….” Purtroppo!