domenica 22 gennaio 2012

lettera ad uno sconosciuto

Vorrei avere ancora quella voglia di esprimere desideri, come facevo da bambina. Il momento magico era la lettera per Babbo Natale. Tiravo giù una lista di cose che volevo e vestiti che sognavo di avere. E la concludevo sempre con un pacco di gioia da donare a tutto il mondo, perché non ci fossero più guerre, perché tutti fossero felici.
Vorrei riscrivere quella lettera ancora una volta. Prendo un foglio di carta e penna, non ci metterò più le cose desiderate, perché tanto le cose poi non ti attraggono più, chiedo invece di ricominciare tutto daccapo, cambiando i momenti bui in luce, e quelli tristi in gioia. Voglio una vita diversa da questa che ho passato fino ad ora.  E solo in quel momento mi rendo conto che sarebbe una vita nuova, ma non mia, è una vita artefatta.
Riprendo la lettera, butto giù ancora un paio di frasi, ma è inutile, alla fine è indirizzata non più a Babbo Natale ma ad uno sconosciuto e la strappo. Oggi è troppo importante e non voglio sprecarlo a chiedere. Oggi vivo.


5 commenti:

  1. Forse anche questa è una lettera a uno sconosciuto.
    Forse scriviamo tutti a uno sconosciuto.
    Forse per questo scriviamo, perchè siamo tutti sconosciuti.

    RispondiElimina
  2. o forse perché non vogliamo sentirci più soli, chissà!

    RispondiElimina
  3. Ci si sente soli per differenza, perchè magari ci capita di osservare una coppia, un due. Finchè si è da soli e si incontrano solo soli, tanti uno, non ci rendiamo conto della diversità. Anche io ne parlo spesso nelle mie camere.

    RispondiElimina
  4. una volta lessi (non ricordo dove o chi) che tu sei un essere intero, ma quando ami ti spezzi in due. Forse la forza di amare è accettare di essere spezzato in due. O forse devi prima conoscere in fondo te stesso, prima di spezzarti. O prima che sia la vita a spezzarti.

    RispondiElimina
  5. bello! non avevo mai pensato all'essere unico e poi spezzarsi in due.

    RispondiElimina