domenica 16 agosto 2015

Voglio diventare anch'io una carioca!

Una giornata per me, una giornata dedicata a me, perdendo tempo. 


Voglia di prendere un po’ di sole, ma con il traffico che impazza sul raccordo, preferisco andare in piscina.
Sdraiata su un lettino azzurro turchese, lucida di crema solare e con un libro nuovo da leggere poggiato a bordo ombrellone, mi rilasso guardando la gente che affolla lentamente il resto della piscina.

C’è il papà che si sente l’allenatore del mondo, che urla alla figlia in acqua di battere forte le gambe, mentre questa nuota sul dorso. Urla come  se stesse allenando una campionessa.
In effetti la bimba è veramente brava, ma provo pena per lei. Avrà meno di dieci anni ed è una giornata di sole e sta facendo vasche su dorso con un padre che urla istruzioni su come e cosa fare.
Sta dando le ultime battute prima di arrivare al bordo, e il padre urla: “Su il mento! SU IL MENTO!”   - ma solo a me da fastidio?
Lascio perdere l’allenatore e mi concentro su una tipa che si sta spalmando la crema un paio di lettini più giù. La riconosco subito: è la donna “carioca”. Chiamo così quel tipo di donna un po’ .. colorata.
Labbra e unghie di mani e piedi color rosso rubino, il bikini è nero, ma il pareo è coloratissimo per non parlare del cappello in paglia a falda larga.
I capelli sono leggermente ramati e lei attorciglia una ciocca mentre legge una rivista, o guarda con occhi sognanti il panorama.

Di fronte a me, al lato opposto, c’è un bel tipo. Fisico atletico, bei bicipiti e tartaruga ben in vista. Insomma un dio greco sceso in terra, ma che è rimasto ancora dio!
Si alza dal lettino in modo atletico e scattante, facendo guizzare i muscoli delle gambe. Si avvia verso la doccia e si tuffa in piscina, iniziando una serie infinita di vasche a stile libero.

Dal dio greco, lo sguardo passa al bagnino. Anche lui atletico, muscoli scattanti e – finalmente! – sorridente. Si avvicina a me chiedendo se è tutto a posto: lettino, ombrellone….
Si tutto a posto, solo una cosa che non va: l’età. Magari avessi qualche anno di meno!
Ma questo non lo dico, lo penso soltanto.

Nel frattempo, mentre indugio sulle prime pagine del romanzo, il dio greco si ferma.
Appoggia le braccia lunghe sul bordo piscina, cercando di regolarizzare il fiato.
La donna carioca lo fissa subito, si alza con movenze molto femminili, sembra fatta di burro, con curve messe “nei punti giusti”. Con andatura stile “gelatina” si avvicina al bordo e si siede. Prima di infilare un piedino grazioso dentro l’acqua, guarda il dio greco ansimante e gli chiede: “E’ fredda l’acqua?”  Lui gira lo sguardo, mentre fa scivolare le mani sui capelli scuri e bagnati per tenerli indietro, e gli risponde semplicemente “Per me è calda. Ma io ho fatta trenta vasche…” Lei sgrana gli occhi e risponde: “Cioè l’acqua diventa calda dopo trenta vasche? E non si può fare qualcosa?”
Ohdiomio!!! Ecco cosa adoro della donna “carioca”: la capacità di dire cose stupide senza perdere sensualità.
Il dio greco sorride, e risponde che comunque l’acqua è calda. Lei continua: “Forse è bene che prenda una tavola di gomma per poggiarmi, non so nuotare bene e mi bagnerei i capelli, mi può passare quella vicina a lei?” Il dio greco, sempre sorridendo, porge una tavoletta color rosso. “Oh grazie! Sa preferisco il rosso, per questo ho voluto questa!” cinguetta la “carioca”.
Wow! Sto prendendo lezioni di sensualità: è così che si abborda un dio!

Lei scivola lentamente dentro l’acqua – proprio come il burro in una padella calda! –, si appoggia mollemente sulla tavoletta rossa, sbattendo le gambe piano. “Uh! Che pensa, mi fare bene alle gambe?” -  “Sicuro! Ma le sue gambe sono già belle così!” risponde il dio greco.
Ecco, io pecco in questo: non sono brava a fare la donna “carioca”. Prendo appunti.

Il dio greco continua a respirare profondamente, la “carioca” sguazza felice ogni tanto si danno un’occhiata fugace e si sorridono. Pare che tutto stia filando liscio sotto il sole!

Ma poi il dio si dirige con due bracciate verso le scalette, esce dalla piscina lisciandosi ancora una volta i capelli nero ebano con le sue mani perfette. Con camminata sicura, da farti perdere la testa, si dirige verso il suo lettino.
Lei continua a sgambettare dentro l’acqua, e noto che ci rimane male.
Ricordatevi che alla “carioca” piace stare al centro dell’attenzione!

Nel silenzio si sente un cellulare che squilla, il dio greco guarda il display e risponde con un sorriso talmente abbagliante da provocare incidenti agli automobilisti in fila sull’ardeatina: ”Ehi Amore aspettavo di chiamare, non ti volevo svegliare”
Ecco! Ha una compagna, sicuramente è Artemide. Il destino vuole così: i meglio sono sempre già presi.
Pazienza.

Domani andrò al mare, magari lì ci sarà da divertirsi di più e prendere altre lezioni di sensualità.

…E mi vestirò con pareo colorato e labbra rosso rubino…funzionerà?

  
Foto di "If Art could talk" tumblr_mm7toomZZJ1rkoplbo1_1280




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